LA STORIA ANTICA
nota soltanto a pochi tra i massimi storici dello Shen
CAPITOLO I – Evif e la nascita dell’Impero Kal-Dor
Nel tempo che fu, il Grande Vuoto non era che una grande cornice nera priva di mondi e stelle.
Su di esso pose lo sguardo Evif, entità suprema nota allo Shen con il nome di Pentamorfa.
Poco si conosce di quel tempo, se non che Evif – che in altri mondi è conosciuta con nomi diversi – plasmò il Tempo e lo Spazio e diede vita alla prima delle sue creazioni.
Da un sussurro nacque un virgulto e dal virgulto nacque il più grande e maestoso pianeta che il Grande Vuoto ebbe mai conosciuto e che mai conoscerà: sullo Shen è noto come Kal-Dor, il pianeta di ferro.
Altri pianeti sorsero a popolare l’immensa vastità nera generata da Evif, e su ciascuno di essi la Signora del Tempo e dello Spazio pose i propri figli a governare in sua vece: essi presero il nome di Dei, Spiriti, Divinità o Potenze.
Lunghe ere trascorsero dalla primigena creazione di Evif e Kal-Dor, il più antico dei mondi, conobbe prosperità e ricchezza, vedendo aumentare la possanza e il sapere dei propri abitanti. Gli dei di Kal-Dor guardarono con favore l’evolversi delle proprie creature, poiché per lunghe generazioni essi furono venerati e adorati, e molto si diedero da fare per rendere condividere con i kaldoriani la propria conoscenza.
Tremila anni dopo la creazione di Kal-Dor, tuttavia, gli uomini iniziarono ad abbandonare le antiche credenze: ormai oltremodo sapienti, cominciarono a sussurrare tra loro che gli dei governavano il loro mondo impropriamente, giacché nulla più avevano da dare ad esso, e che il benessere dei kaldoriani era unicamente frutto delle loro fatiche. In silenzio, cominciarono a tramare.
La discordia divenne astio e l’astio portò alla guerra: fu così che l’uomo diede battaglia al dio, convinto in cuor suo di poter reggere le sorti del mondo senza bisogno alcuno del sapere delle Potenze, dimenticando che molto del suo sapere derivò proprio dagli Dei contro i quali si rivolerso i popoli.
La guerra fu lunga e sanguinosa e Kal-Dor rischiò di essere spazzato via dalla collera degli dei traditi. Ma i kaldoriani erano possenti e le loro arti tanto avanguardiste da poter generare la vita e fermare la morte, così ebbero la meglio sulle Potenze. Molte di esse perirono, altre ancora si volsero contro i propri fratelli asservendosi al giogo dei kaldoriani. Fu così che Kal-Dor celebrò la propria vittoria dal “servaggio divino”, come venne chiamato in seguito.
I più possenti tra i kaldoriani, sapienti nelle arti scientifiche e nella magia allomantica, presero il nome di Antichi, e si sostituirono agli dei quali nuove Potenze del mondo.
Da allora, i “nuovi dei” di Kal-Dor, mossero guerra all’universo di Evif, navigando tra le stelle per estendere il proprio dominio al di fuori del mondo d’origine. In molti pianeti caddero sotto le armate di Kal-Dor, mentre altri furono sedotti dal disegno di presunta libertà da questi caldeggiato. Quello che fu un mondo, infine, divenne un Impero.
Vi era qualcosa, tuttavia, che i kaldoriani non riuscirono mai a governare, pur con tutto il loro sapere. Nè il Tempo, né il Destino: supremi domini di Evif.
Fu così che ebbe inizio la guerra tra Evif e Kal-Dor per il dominio dell’universo.
Spinti dal timore di Evif, Kal-Dor accelerò la sua espansione e per ogni mondo che Evif creava, uno cadeva nelle mani dell’Impero.
Molti pianeti, ignari dello scontro in atto, vissero in pace ai margini del Grande Vuoto, mentre altri si radunarono su opposti schieramenti, dando vita alla più grande guerra mai combattuta e che non vedrà né vinti, né vincitori, giacché la posta in palio non è il mero dominio ma la concezione stessa della vita: credere in un dio o divenire l’uomo stesso il dio del proprio mondo?
CAPITOLO II – La nascita dello Shen e la venuta di Kal-Dor
Lo Shen è un piccolo pianeta, uno dei più giovani creati da Evif.
Creato che fu il mondo, Evif pose alla guida di esso Cinque Spiriti primordiali.
Il potere congiunto delle Potenze plasmò il mondo così come oggi i popoli lo conoscono e, nei millenni che seguirono la sua creazione, i padri degli sheoniani migrarono andando a costituire i trentasette reami oggi conosciuti.
Fortemente devoti agli dei, i popoli di Shen crebbero nelle arti e nell’artigianato, videro il fiorire di immense opere architettoniche e di mercati, ed appreso i segreti della navigazione volgendo lo sguardo alle stelle, mai mancando di onorare Evif e gli dei antichi di questo mondo.
Duemilacinquecento anni dopo la creazione di Shen, un esploratore kaldoriano giunse ai confini del nuovo mondo. Ivi ne comunicò la posizione al concilio degli Antichi ed essi inviarono un contingente da Kal-Dor.
All’oscuro degli abitanti di Shen, il contingente giunse nel reame dell’Artiglio del Nord e il comandante kaldoriano sostituì nottetempo il governatore di Feren Nahol con un sosia creato dalla magia allomantica: trattasi dei Mutaforma, creature nate dalla scienza di Kal-Dor a partire manipolazione occulta del metallo, impiantato all'interno di una creatura umanoide. Grazie alle tecnologie avanguardiste, i ricercatori kaldoriani sono riusciti a prolungare la propria vita generandola artificialmente mediante trasfusione dell'anima all'interno di simulacri: la stessa tecnica fu impiegata dal giovane comandante Denoulth per sostituire gradualmente i vertici dell’Artiglio del Nord con sosia rispondenti al suo comando.
In poco tempo, Kal-Dor prese il dominio del reame e iniziò così a tessere le proprie trame all’interno di Shen, con l’obiettivo di sovvertirne l’ordine seducendo i popoli per condurli a rinnegare gli antichi dei e la stessa Evif...