STORIA DI TEON
Vi siete mai chiesti perchè Teon sia la città più grande dello Shen e posta al centro dello stesso?
La storia di questa città è antica quanto l'intero Shen. Antica e dolorosa.
CAPITOLO I - La nascita di Teon
Dovete sapere che, secondo gli antichi miti, Teon fu la prima città ad essere realizzata. Di essa si dice inoltre che furono gli elfi a fondarla, all'alba della loro era. Ma essi non furono soli in quest'opera, giacchè le cinque divinità primigene scesero sulla terra assumendo sembianze mortali per mescolarsi ai viventi. Divennero loro maestri, insegnando loro l'arte della carpenteria e della forgiatura, erudendoli nella magia, nella musica e nella scrittura.
Camminando tra i mortali, resero questa città forte e bella, la fecero baciare dal mare e da un clima mite e temperato, così che i loro figli primogeniti potessero trovare riparo e prosperità negli anni a venire.
Finita che fu l'opera, le cinque sorelle svanirono dallo Shen, considerando il loro lavoro ultimato: tuttavia, quale ultimo atto di volontà del loro potere, generarono cinque divinità che ancora oggi sono venerate tra i popoli di questo mondo: essi li chiamano tutt'ora Potenze o Dei. Gli Dei presero il posto delle cinque sorelle e a loro fu affidato il compito di governare lo Shen fino all'ultimo giorno. Essi presero il nome di Elrath, simbolo di giustizia e luce, Graveos, signore dei morti, Shenna, madre della terra, Malmoth, l'oscuro signore e Shadrehil, la nera tessitrice. La leggenda narra che le cinque sorelle dimorino attualmente sulle cinque lune che circondano lo Shen, e che si ricongiungeranno alle Potenze nel giorno dell'Apocalisse decretata da Evif.
Così, per innumerevoli anni Teon prosperò, benedetta da Evif e dalle cinque gemelle da questi generata.
CAPITOLO II - La guerra di magia e la caduta di Teon
Finita che fu l'opera degli Elfi, venne il giorno degli uomini.
Mentre l'antico popolo si ritirava nelle foreste, dando origine alla prima grande migrazione, la città di Teon divenne capitale del mondo degli Uomini, così vicino alle terre del Nord da questi popolati. Col tempo, e in molti casi ignari dell'opera condotta dagli dei, le razze che popolavano Teon dimenticarono cosa le Potenze fecero per loro nei giorni antichi. La brama di potere e ricchezza ebbe la meglio e la magia, donata dalle Cinque Sorelle agli Elfi e trasmessa dagli Elfi agli uomini, divenne un pericoloso strumento di potere, spesso usato esclusivamente per fin ipersonali. Fu così che il più grande dono degli dei ai viventi divenne da questi usato per corrompere la loro opera. Fu in questo periodo che nacquero i primi Maghi Oscuri, da molti chiamati Negromanti. La Magia, in quel torno di tempo, divenne pericolosa e le sue trame avvizzirono, divenendo dapprima grige e infine del tutto oscure, tanto da ledere il tessuto stesso che teneva insieme il mondo fin dalle sue origini.
Nulla poterono gli Elfi e gli altri popoli di Faerie, poichè gli uomini erano forti e fieri, abili ad apprendere e veloci a moltiplicarsi, laddove il popolo di Faerie era, per quanto dall'arco vitale assai lungo, scarsamente prolifico.
Fu così che si ebbe il primo scisma e Teon fu scossa da tremendi scontri, sia internamente che al di fuori dei suoi confini, ove infuriarono guerre e armi vennero brandite, così come molto sangue venne versato. Il mare divenne sempre più freddo, sin quasi a ghiacciarsi del tutto. Le stagioni si alternavano sempre più forti tra loro ed i cieli, fino a quel tempo benigni, divennero spesso cupi, nuvolosi ed arcigni. Alcuni ritennero che questi sconvolgimenti climatici non furono altro che le conseguenze dell'uso sconsiderato della magia, mentre altri sostennero che altro non fu che la collera di Evif e delle cinque Potenze dinnanzi al tradimento perpetrato dalle creature a cui loro trasmisero potere e conoscenza. Eppure mai le Entità Supreme avrebbero voluto tutto questo.
Probabilmente fu la Magia stessa a rivoltarsi contro i propri stessi fruitori. Una pesante condanna, o una maledizione, gravava su Teon, portandola inevitabilmente al tracollo.
Giunsero così le tenebre, come una spessa coltre di male che tutto include e nulla risparmia. La magia, che era stata la sua linfa vitale, divenne sozzura e veleno e le sue genti finirono con il mutare, dando origine a nuove razze figlie di quel periodo maledetto: uomini dalla pelle squamosa, morti che camminano, ibridi per metà umani e per metà felini.
La Famiglia Leci, già all’epoca Signora della Città, fu costretta alla fuga e con lei quelle poche centinaia di persone sopravvissute alle guerre e ai cataclismi della città.
Si spinsero a Nord-Ovest, alla ricerca di una zona non corrotta. Fondarono Mordie, la cittadina dei Due Colli. Memori degli errori commessi dalle proprie genti, per molto tempo vissero in pace e discreta prosperità, ma senza mai dimenticare la propria patria, le proprie radici. Mordie distava diverse centinaia di chilometri da Teon eppure si narra che, nelle giornate più limpide, potevano ancora scorgersi in lontananza le tempeste magiche che infuriavano sulla città, mentre orde di creature di tanto in tanto battevano la terra, seminando terrore e sgomento.
CAPITOLO III - Il ritorno dei Teoniani e la maledizione del morbo
Nessuno, per anni, osò avvicinarsi alle mura di Teon: la città fantasma, così fu soprannominata e il suo nome divenne leggenda usata per spaventare i bambini.
Poi, un giorno di circa trecento anni orsono, l'araldo degli dei ricomparve sulla terra per parlare alle proprie creature.
Commossi da tanta sofferenza, le armate divine scesero nuovamente sulla terra per combattere il male che dimorava nella città costiera: gli dei non potevano tollerare che la loro prima opera, la città che eressero quale proprio altare, giacesse in stato di abbandono e corruzione. Così scesero in guerra, seppur nessun uomo di quel tempo ne ebbe notizia o sentire. Quando videro l'Araldo, gli abitanti di Mordie furono sgomenti ma questi disse loro che era lì per dare agli uomini una nuova possibilità: rifondare Teon, memori degli errori dei propri antenati.
Non tutti accolsero il suo invito ma molti, compresi gli eredi della Famiglia Leci, abbandonarono Mordie per tornare a Teon.
La trovarono cambiata, sia rispetto agli anni d’oro che rispetto a quelli delle tenebre più fosche. Nonostante l'intervento degli dei, Teon portava su di sè la cicatrice delle proprie ferite, che mai rimargineranno sino a che il mondo avrà vita. Il mare era ancora gelido, a tratti ghiacciato tanto da impedire la navigazione, ma i campi erano tornati produttivi ed il tempo più clemente sebbene non fosse più quello mite e cordiale dell’antichità. La città era praticamente intatta. Solo una zona rimaneva preda del buio, braccata dai brandelli maligni delle maledizioni passate. Per quella parte, che oggi corrisponde al quartiere del Vello, l'araldo divino diede il suo monito: “Là dove l’oscurità è rimasta, nemmeno io posso salvarvi. Non andateci e sarete al sicuro. Ho posto un freno ad essa, un Vello intriso della mia benevolenza. Andateci contro il mio consiglio e non potrò intervenire in Vostro favore”.
Solo qualche anno più tardi venne scoperta anche l'enorme grotta sotto la cittadina, un antro di dimensioni colossali, completamente libero fatta eccezione per una grande colonna di roccia al centro, come a sorreggere il peso della superficie e dell'intera volta. Probabilmente l'ennesimo dono della Pentamorfa al suo amato popolo.
Pochi, nei trecento anni che seguirono, osarono ignorare le indicazioni degli dei. Di quei pochi, ancora meno furono quelli che fecero ritorno e di questi nessuno conservò il senno.
Si dice che lì gli spiriti banchettino con le anime dei viventi, che i morti camminino per le strade e che il passato si mischi al presente in un evolvere del tempo sconclusionato e pericoloso. Il Vello racchiudeva tutto il male che per secoli aveva investito la città di Teon.
Fu così che i Leci decisero di rifondare la città nel sottosuolo, così che nessun uomo potesse anche accidentalmente varcare la soglia del Vello, per venirne inghiottito. Teon tornò a prosperare, favorendo la venuta di razze e stirpi più avvezze alla vita sotterranea e lontana dalla luce. Fu eretto un imponente muro, fatto di pietra, malta e magia, nella zona Nord Est dell'antro, laddove la scalinata conduceva alla superficie, in corrispondenza del Vello. Il muro serviva a consolidare l'area maggiormente prossima al campo di magia e, per diversi anni, gli abitanti di Teon vissero in pace.
Tuttavia, intorno all'anno 303, qualcosa accadde. Vi è chi sostenne che fu opera dei Negromanti, altri invece ritennero che il Vello si sia naturalmente indebolito: quel che è noto a tutti è che uno strano morbo iniziò a diffondersi in superficie: una malattia a cui nessuna cura, nè naturale nè magica, sembrò rispondere. Cinque anni dopo, con il progredire della pestilenza, la città venne nuovamente abbandonata e la famiglia Leci, insieme ai propri sudditi, lasciò la Signoria e rinunciò ai titoli nobiliari, conducendo le proprie genti in un luogo più sicuro. Vi è chi sostenne che chiese asilo nel confinante Berg Dalig, o addirittura che rimase all'interno dei propri alloggi, facendosi murare viva nel sottosuolo dopo aver evacuato i propri sudditi dalla città. Nessuno, tuttavia, conobbe mai la verità e per molto tempo ritennero che la linea di sangue fu estinta.
CAPITOLO IV - La rinascita di Teon e la nascita del movimento Scienzista
Cinquant'anni dopo l'abbandono di Teon, correva l'anno 350 e un nuovo evento sconvolse il mondo. Per ragioni ancora oggi ignote, Evif tornò a plasmare il mondo. Rararamente, si narra, Evif si prende cura delle faccende terrene: eppure giunse su Teon e la vide abbandonata, l'antica gloria ormai dimenticata e il morbo divenuto un veleno capace di infettare ogni creatura vivente. La Signora del Tempo plasmò il terreno, modellandolo e dando ad esso nuova forma e vitalità: su di esso ricoloccò la città di Teon, spazzando con forti venti la pestilenza e ridando vigore alle mura possenti e all'architettura antica che ancora ricorda la maestria degli Elfi e dei Primi Uomini.
Nessuno conosce le ragioni di questo gesto eppure, alcuni grandi sapienti della Mano di Evif, sostengono che mai la Signora del Tempo compie un gesto per nulla e, secondo le antiche profezie, un nuovo nemico sarebbe giunto sullo Shen e la sua ombra avrebbe presto coperto ogni regione del mondo. Teon doveva rinascere. Poco si conosce di questo nemico, se non che proviene da lungi e che, affamato di magia e del potere che permea ogni angolo del mondo, non avrebbe esitato a far proprio ogni barlume di libertà così faticosamente conquistata. Un nemico contro il quale nessun abitante dello Shen è ancora stato messo alla prova.
La magia, così presente nello Shen, fu col tempo da molti invisa. Vi è chi non dimentica la storia del passato ed è così che il mondo antico, dominato dagli eredi di Faerie, iniziò a scontrarsi con il mondo moderno e con quegli uomini che vollero costruire il proprio benessere non già su antichi riti, ma con la forza del proprio sapere. Fu così che nacque quella che in seguito venne definita "Terza Forza". Questo il nome che venne dato alla Scienza, laddove la Prima è comunemente assimilata alla Fede e la Seconda alla Magia.
Nacquero movimenti intellettuali, che ebbero il loro epicentro nel confinante Artiglio del Nord e che, poco a poco, pervasero l'intero Shen. I nuovi "maghi" si fecero chiamare Scienzisti, e molti tra essi ebbero come proposito quello di un mondo libero dalla magia e dai fallimenti del mondo antico. Fu questo l'inizio dell'epoca della ragione: al pozionismo si affiancò la chimica e le sue leggi. Al moto generato dalla magia si affiancò lo studio della fisica e alla guarigione spirituale nacquero le figure dei medici e degli alienisti. Eppure, non tutti furono di questo avviso: accanto agli scienzisti più ortodossi, altri vollero continuare a studiare la magia, poichè parte dello Shen. Nacquero dunque tumulti interni, che non raramente sfociarono in scontri anche sanguinosi, tra chi cercò il predominio dell'antico sapere e chi invece si pose quale araldo del nuovo mondo, mentre una larga fetta di popolazione volle ricercare la pacifica convivenza tra i tre grandi poteri.
Una nuova cultura stava nascendo, quasi a segnare in maniera tangibile il declino del mondo di Faerie.
Tra magia e scienza, ebbe inizio la storia moderna dello Shen.
Questa è la storia di Teon.
Una storia di mutamenti, di sangue e di sofferenza.
Eppure, una storia che ci insegna come l'uomo, posto dinnanzi ai propri errori, possa ricostruire da essi, per trovare il modo di evolversi e svilupparsi.
Non sono ancora chiari i disegni di Evif, sebbene un nome riecheggi come lontana minaccia nella mente di qualcuno: Kal-Dor.
Un nemico da cui guardarsi? O un alleato a cui affiliarsi? Il libero arbitrio, ancora una volta, determinerà il futuro delle razze dello Shen.